Medicina del sonno

Se hai deciso di iniziare un percorso di studio del sonno presso la Clinica Tommasini di Jerzu, in questa pagina puoi trovare le informazioni che cerchi. Leggi con attenzione tutte le informazioni contenute qui sotto, e per qualsiasi dubbio non esitare a contattarci, grazie.

IL SONNO

Trascorriamo circa 1/3 della nostra vita a dormire, con fabbisogno variabile, dalle 18-20 ore del neonato alle 5-6 ore dell’anziano, pertanto il sonno è un fenomeno biologico che da sempre ha destato l’attenzione della comunità scientifico-letteraria. Nonostante ciò, i meccanismi alla base e le sue funzioni non sono totalmente conosciuti. Quel che è certo è che IL SONNO È FONDAMENTALE PER LA VITA.

Le principali FUNZIONI DEL SONNO conosciute sono il riposo fisico, la produzione/conservazione di energia, la termoregolazione, la regolazione ormonale, il consolidamento della memoria con eliminazione di informazioni inutili, il controllo dell’emotività ed infine l’accrescimento e la maturazione cerebrale in età evolutiva.

Il SONNO, a causa della quiete comportamentale che lo caratterizza, è stato da sempre considerato erroneamente come uno stato totalmente opposto alla veglia; oggi, grazie alla ricerca scientifica, sappiamo che il sonno è un fenomeno biologico attivo e avviato da specifiche strutture del sistema nervoso centrale preposte alla sua organizzazione. Si tratta di un fenomeno caratterizzato dal susseguirsi ciclico di fenomeni complessi che interessano l’attività cerebrale ma anche il metabolismo, il sistema vegetativo e il comportamento.

Il SONNO NORMALE di un individuo adulto sano è idealmente rappresentato da un unico episodio notturno della durata di circa 7-8 ore che inizia entro 15 minuti dallo spegnimento delle luci, durante il quale il soggetto giace tranquillo ad occhi chiusi, cambia posizione circa 3-5 volte durante la notte e si risveglia spontaneamente, RIPOSATO. Il soggetto addormentato attraversa diverse fasi di sonno (NREM, superficiale e profondo, e REM) che si ripetono ciclicamente durante tutta la notte, nelle quali è più o meno facilmente risvegliabile e che si caratterizzano per modificazioni vegetative (frequenza cardiaca, frequenza respiratoria, pressione arteriosa) e comportamentali.

I SOGNI si possono verificare in tutte le fasi di sonno ma presentano caratteristiche differenti; infatti, i sogni rappresentati da immagini e suoni di scene più o meno realistiche, con coinvolgimento emotivo, sono tipici della fase REM, sono più frequenti e di durata maggiore nell’ultima parte della notte e vengono facilmente ricordati al risveglio. In sonno NREM, invece, si verifica un’attività oniroide con esperienze mentali simil-pensiero spesso collegate alla realtà. La funzione dei sogni non è ancora conosciuta.

Nonostante i progressi della ricerca, il sonno appare ancora come un fenomeno misterioso ed è uno dei più grandi enigmi della scienza.

Se il sonno non fosse una funzione assolutamente vitale, allora sarebbe il più grade errore mai commesso dall’evoluzione” (Allan Rechtschaffen)

LA MEDICINA DEL SONNO

La medicina del sonno è una disciplina giovane nata intorno alla metà del ‘900 come branca della neurofisiologia clinica.

L’interesse per lo studio del sonno, dei suoi disturbi e delle loro implicazioni è crescente e riguarda numerosi ambiti della medicina, tra i quali neurologia, neurofisiopatologia, pneumologia, psichiatria, otorinolaringoiatria e odontoiatria, configurandosi come una scienza multidisciplinare.

I DISTURBI DEL SONNO

Il SONNO DISTURBATO e i DISTURBI DEL SONNO sono molto più frequenti di quanto si possa pensare. Spesso, sono erroneamente considerati tratti caratteristici del soggetto affetto e quindi sono sottovalutati e sotto diagnosticati. Quando ci si riferisce al sonno disturbato, solitamente, si tende a pensare all’insonnia in quanto è il disturbo più frequente ma, nella realtà clinica, essi sono numerosi e possono caratterizzarsi per sonno disturbato o eccessiva sonnolenza diurna e possono avere un forte impatto sulla salute del soggetto affetto, sulla qualità di vita sua e dei familiari con conseguenze anche sociali ed  economiche importanti.

I disturbi del sonno di principale interesse sono:

INSONNIE: si parla di insonnia quando un soggetto riferisce di avere difficoltà ad addormentarsi, a mantenere la continuità del sonno notturno o risvegli precoci. L’Insonnia può essere di recente insorgenza o cronica (durata superiore ai 3 mesi per più di 3 giorni a settimana), primitiva o secondaria (legata a fattori esterni di disturbo,a patologie concomitanti, a farmaci o sostanze, a cattiva igiene del sonno).

ECCESSIVA SONNOLENZA DIURNA: fisiologicamente, durante la giornata, si assiste a fluttuazioni del livello di vigilanza e di sonnolenza che tende ad essere pronunciata nel periodo post-prandiale e la sera.

Si parla di eccessiva sonnolenza diurna quando un soggetto tende ad appisolarsi o addormentarsi e     quindi fatica a tenere un adeguato livello di vigilanza durante le attività diurne. L’eccessiva sonnolenza diurna èfrequentemente spia di sonno disturbato, ma può anche essere secondaria a farmaci o patologie, e può esser causadi incidenti alla guida e sul lavoro.

RUSSAMENTO e APNEE DEL SONNO: tra i disturbi respiratori in sonno di più frequente riscontro ci sono il russamento e la sindrome delle apnee ostruttive in sonno (OSAS) caratterizzata dariduzioni e interruzioni fasiche del respirodurante il sonno,associate a desaturazioni intermittenti dell’ossiemoglobina, causate dall’ostruzione durante il sonno delle vie aeree superiori. La conseguente ipossiemia intermittente si associaall’aumento del rischio cardio e cerebrovascolare.

IPERSONNIECENTRALI:sono patologie rare; tra di esse vi sono la narcolessiacon e senza cataplessia, l’ipersonniaidiopatica e le ipersonnie ricorrenti. Sono tutte caratterizzate da importante sonnolenza diurna, spesso irrefrenabile, con colpi di sonno e quantità di sonno totale superiore alla norma, con impatto marcatamente negativo sulla qualità di vita e sulle prestazioni scolastiche e lavorative, nonché sulle attività sociali.

DISTURBI DEL MOVIMENTO IN SONNO: tra cui la sindrome delle gambe senza riposo (RLS), il bruxismo e i movimenti periodici delle gambe in sonno (PLM). La sindrome delle gambe senza riposo si caratterizza per l’impellente necessità di muovere le gambe, associata a sensazioni non sempre ben definite a livello delle gambe, che si presentano in condizioni di riposo (seduti o sdraiati), con sollievo parziale o totale dal movimento e che hanno un tipico andamento circadiano essendo più frequenti la sera. Spesso alla RLS si accompagnano i movimenti periodici delle gambe (PLM), riferiti generalmente come “calcetti” dal bed-partner, che configurano un disturbo del sonno a sé qualora isolati. Il bruxismo si può associare a riposo disturbato con sonnolenza diurna oltre che a sintomi diurni quali dolori all’articolazione temporo mandibolare e alle arcate dentarie, alterazioni dentarie e cefalea.

PARASONNIE:sono caratterizzate da comportamenti più o meno complessi che si presentano esclusivamente durante il sonno. Ne fanno parte:ildisturbo del comportamento in sonno REM (RBD), il sonnambulismo, il sonniloquio. L’RBD è caratterizzato da movimenti anomali durante il sonno REM, associati a sogni vividi, con contenuto aggressivo-difensivoe forte carica emotiva, che vengono mimati durante il sonno; spesso il soggetto riferisce di aver sognato animali, quali cani o serpenti.

DISTURBI DEL RITMO CIRCADIANO: sono caratterizzati dal disallineamento del ritmo sonno-veglia con il ciclo notte-giorno. Le varianti normali che entrano in diagnosi differenziale con i disturbi del sonno suddetti:

biotipo ‘breve dormitore’(sonno < 6 ore), biotipo ‘lungo dormitore’ (sonno> 10 ore), cronotipo “gufo” o “serotino”(il soggetto è più vigile e attivo nel pomeriggio, tende ad avere sonno la notte tardi e ad avere difficoltà a svegliarsi presto), cronotipo “allodola”o “mattutino” (il soggetto è più attivo al mattino presto, tende ad avere sonno nelle prime ore della sera).

SINDROME DELLE APNEE OSTRUTTIVE IN SONNO – OSAS

La sindrome delle apnee ostruttive nel sonno, nota anche come OSAS (ObstructiveSleep Apnea Syndrome), è caratterizzata da ripetuti episodi di ostruzione delle vie aeree superiori durante il sonno. L’ostruzione può essere completa o parziale determinando russamento, riduzioni (ipopnee) o interruzioni (apnee – chiamate anche OSAS) del flusso aereo che si associano a ipossiemie intermittenti caratterizzate da riduzione della saturazione di ossigeno dell’emoglobina. L’OSAS si caratterizza per la presenza di sintomi notturni (russamento, pause respiratorie, risvegli improvvisi) e sintomi diurni (sonno non soddisfacente con eccessiva sonnolenza diurna, riduzione della concentrazione e dell’attenzione). In base al numero di eventi per ora di sonno le OSAS si distingue in lieve, moderata e severa.

EPIDEMIOLOGIA

L’OSAS è ampiamente sotto diagnosticata. Si stima che il 10% della popolazione europea adulta abbia una forma moderata e severa (7% delle donne e 14% degli uomini), che l’OSAS di grado severo colpisca il 4% degli uomini ed il 2% delle donnee che circa il 25% della popolazioneadulta abbia una forma lieve. La sotto diagnosi è legata al fatto che la sonnolenza diurna spesso non è considerata un sintomo ma un tratto della persona e spesso viene confusa con semplice stanchezza. Inoltre, si è soliti pensare che chi russa dorma bene mentre, in realtà, il russamento stesso è un disturbo del sonno a sé stante, oltre che sintomo di OSAS. Si calcola che circa 2 milioni di Italiani soffrano di questa patologia che si manifesta a tutte le età, interessando entrambi i sessi, per quanto più frequente in età avanzata e nel sesso maschile.

COSA CAUSA LE APNEE IN SONNO? 

In età pediatrica, le cause principali di OSAS sono l’ipertrofia adeno-tonsillare nella prima infanzia e l’obesità del bambino in età scolare e nella pubertà-adolescenza.

Nella popolazione adulta la causa più frequente è il sovrappeso; altri fattori di rischio e condizioni predisponenti sono: dismorfismi cranio-faccialianomalie oro-faringee, collo corto, alterazioni ormonali tra cui l’ipotiroidismo e l’acromegalia, fumo, alcol, utilizzo di sedativi-ipnotici, patologie concomitanti (quali scompenso cardiaco, insufficienza renale ed insufficienza epatica). Solamente 1/3 dei casi è riferibile a cause accertabili, i restanti 2/3 sono dovuti al funzionamento delle strutture che regolano l’apertura delle vie aeree superiori.

COSA COMPORTA SOFFRIRE DI OSAS?

Le complicanze dell’OSAS possono essere:

a breve termine: sonno non ristoratore, sonnolenza diurna, reflusso gastro-esofageo, disturbo al bed-partner;

a medio termine: eccessiva sonnolenza diurna con addormentamenti in situazioni monotone, colpi di sonno alla guida, riduzione della concentrazione e della memorizzazione, riduzionedel rendimento lavorativo o scolastico, errori sul lavoro;

a lungo termine: metaboliche (influisce negativamente su insulino-resistenza e aumento di peso), cardio e cerebrovascolari (ipertensione arteriosa, ipertensione polmonare, fibrillazione atriale, morte improvvisa, infarto del miocardio, ictus), insufficienza cardiaca, deterioramento cognitivo, incidenti stradali, incidenti sul lavoro.

POLISONNOGRAFIA

La polisonnografia (PSG) è il test diagnostico gold-standard nella diagnostica dei disturbi del sonno. È un esame non invasivo che consente la registrazione simultanea di diversi parametri fisiologici durante il sonno.

Esistono due principali livelli polisonnografici, entrambi possono essere eseguiti a domicilio:

1. MONITORAGGIO CARDIORESPIRATORIO COMPLETO O RIDOTTO chiamato comunemente poligrafia o meno correttamente polisonnografia, indicato nel sospetto di disturbi respiratori in sonno (russamento e apnee notturne) e consistente nella registrazione di flusso aereo oro-nasale, movimenti toraco-addominali, russamento, saturazione di ossigeno nel sangue, frequenza cardiaca e posizione corporea.

2. POLISONNOGRAFIA COMPLETA che consente lo studio integrale del sonno, attraverso la registrazione, oltre che dei parametri suddetti, anche dell’elettroencefalogramma, permettendo la stadiazione del sonno e dell’attività muscolare mediante sensori posizionati su muscoli individuati dal medico in ogni singolo caso. È indicata, fondamentalmente, nel sospetto di Epilessia correlata al sonno, disturbi del movimento in sonno e parasonnie.

COSA SEGUE ALLA POLISONNOGRAFIA?

Un medico esperto in Medicina del Sonno, procede all’analisi, allo scoring e refertazione dei dati registrati. Sulla base del risultato della registrazione e delle condizioni cliniche del paziente, viene studiato un iter diagnostico-terapeutico personalizzato sulla misura delle condizioni specifiche rilevate.

LA CPAP

L’apparecchio per CPAP (Continuous Positive Airway Pressure), ovvero dispositivo di “ventilazione” a pressione positiva continua, eroga un flusso continuo di aria ambiente a pressione positiva attraverso un tubo raccordato ad una maschera facciale o nasale da utilizzare durante le ore di sonno, consentendo l’apertura delle vie aeree superiori e opponendosi, quindi, allo sviluppo del russamento e delle apnee-ipopnee di tipo ostruttivo.

QUANDO SI UTILIZZA?

La CPAP rappresenta il trattamento di prima linea (gold-standard) per l’OSAS moderata e severa o, in casi selezionati, di OSAS lieve. Il livello di pressione ottimale è diverso da soggetto a soggetto e viene stabilito dopo opportuna titolazione. Nei casi indicati deve essere sempre utilizzata sia durante il sonno notturno che durante l’eventuale sonnellino post-prandiale.

COME FUNZIONE L’APPARECCHIO?

L’utilizzo dell’apparecchio per CPAP è semplice. Fatti gli opportuni raccordi del circuito tra macchina e maschera, si posiziona quest’ultima sul volto e si accende l’erogatore.

LA CPAP HA EFFETTI COLLATERALI?

Gli effetti indesiderati legati all’utilizzo della CPAP sono minori.

  • secchezza delle mucose nasali,rinorrea o congestione nasale indotte dal passaggio dell’ariasoprattutto se la pressione è elevata (ma necessaria); associare l’uso dell’umidificatore può alleviare tali fastidi;
  • fastidi agli occhi solitamente per mal posizionamento della maschera e conseguente fuga d’aria;
  • irritazione della cute del viso nei punti di contatto della mascherina; questi disturbi possono essere superati con la scelta della maschera adeguata, il regolare utilizzo ed eventualmente il posizionamento di appositi “cuscinetti” migliorano il comfort.

TERAPIE ALTERNATIVE PER I DISTURBI DI OSAS

La terapia dell’OSAS non è imitata alla CPAP. Esistono altre tipologie di trattamento che sono personalizzate in base alla clinica e alla tolleranza alla CPAP:

Calo ponderale: sempre consigliato in caso di BMI>25Kg/m2;

Terapia posizionale: indicata nei casi di OSAS lieve-moderata in cui gli eventi respiratori si verifichino nella posizione supina;

Dispositivi intra orali: sono apparecchi non invasivi, facilmente utilizzabili, solitamente ben accettati dal paziente che permettono di spostare in avanti la lingua o la mandibola, opponendosi al collasso delle vie aeree superiori in sonno. È sempre consigliabile che il dispositivo intra orale venga realizzato su misura.

Interventi di chirurgia ORL o maxillo-facciale: nei casi in cui vi siano alterazioni a livello dei tessuti molli dell’orofaringe o dismorfismi cranio-facciali che causino l’ostruzione delle vie aeree superiori in sonno. L’indicazione all’intervento chirurgico viene posta esclusivamente dal medico specialista in ORL e chirurgia maxillo-facciale.

INFORMAZIONI

Presso la clinica Tommasini è possibile eseguire il monitoraggio cardiorespiratorio completo ambulatoriale istruendo il paziente su come auto-montare il dispositivo a domicilio. E’ possibile prenotare la poligrafia:

In convenzione: chiamando e prenotando tramite il Cup 

In regime privato: prenotando direttamente su questa pagina o telefonicamente presso l’ufficio prenotazioni della clinica Tommasini al numero 0782-7616