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Gastroscopia

Se hai deciso di effettuare una gastroscopia alla Clinica Tommasini di Jerzu, in questa pagina puoi scoprire tutti i dettagli su questo esame. Leggi con attenzione tutte le informazioni contenute qui sotto, e per qualsiasi dubbio non esitare a contattarci, grazie.

CHE COS’E’ LA GASTROSCOPIA?

L’Esofago-Gastro-Duodeno-Scopia (spesso detta semplicemente gastroscopia) è un esame usato nella diagnostica delle malattie dell’esofago, stomaco e del duodeno. Si esegue con una sonda flessibile (gastroscopio), che viene introdotta attraverso la bocca o, in alcuni casi, attraverso il naso utilizzando uno strumento particolare di diametro ridotto.

È un esame endoscopico che permette di esaminare, in visione diretta, il tratto superiore del tubo digerente (esofago, stomaco e le prime due porzioni duodenali). In corso di esame possono essere prelevati piccoli frammenti di mucosa (biopsie) per esame istologico e si possono effettuare procedure aggiuntive, diagnostiche o terapeutiche.

COME SI ESEGUE LA GASTROSCOPIA?

L’esame viene eseguito con un gastroscopio dotato in punta di una sorgente luminosa e di una piccola telecamera che invia le immagini ad un processore e quindi ad uno schermo. Dopo aver acquisito il consenso del paziente, generalmente si posiziona un accesso venoso periferico e si monitorizzano la frequenza cardiaca, la saturazione d’ossigeno del sangue e la pressione arteriosa. A seconda del giudizio del medico operatore, e in accordo con il paziente, può essere eseguita una sedazione mediante somministrazione di un sedativo/analgesico endovena ed eventualmente una anestesia faringo-laringea.

A questo riguardo si specifica quanto segue:

  1. sedazione o ansiolisi: prevede l’uso di un ansiolitico (benzodiazepine) da solo o associato ad antispastici o vagolitici. Il soggetto è rilassato/assopito
  2. sedazione/analgesia profonda in anestesia generale: prevede l’uso di ipnotici, a brevissima durata d’azione, da soli o associati ad ansiolitici. Il paziente è profondamente addormentato.

É possibile effettuare la sedazione profonda in anestesia generale solo con la presenza dello specialista in Anestesia e Rianimazione.

L’esame viene eseguito preferibilmente sul fianco sinistro. Per aiutare il paziente a mantenere la bocca aperta durante la procedura e per evitare che possa mordere la lingua e/o lo strumento, si utilizza uno specifico boccaglio. Eventuali protesi dentarie mobili dovranno essere rimosse prima dell’esame.

L’esame è di breve durata, non è doloroso e non interferisce con la normale respirazione.

Durante l’esame:

  • è utile che il paziente mantenga, per quanto possibile, un comportamento rilassato e collaborativo, eviti atteggiamenti reattivi e controlli eventuali conati di vomito con una respirazione profonda e regolare;
  • si insuffla aria in quantità adeguata a distendere le pareti degli organi da esaminare e facilitarne la visione; questo può causare al paziente una sensazione di distensione addominale che non deve allarmare, in quanto assolutamente transitoria;
  • saranno monitorate, frequenza cardiaca, saturazione di ossigeno e, se necessario, attività elettrocardiografica.

QUALI DISPOSITIVI VENGONO UTILIZZATI DURANTE LA GASTROSCOPIA?

Per i pazienti in sedazione profonda, i nostri specialisti utilizzano dispostivi all’avanguardia per il supporto respiratorio e per migliorare l’accesso endoscopico durante l’esame del tratto gastro intestinale superiore.

La maschera sovraglottica cuff pilot per il controllo delle vie aeree, in uso per la prima volta in Sardegna presso la Clinica Tommasini, consente l’accesso ai tratti respiratori e digestivi e la loro separazione funzionale. E’ indicata per ottenere e mantenere il controllo della ventilazione del paziente consentendo, allo stesso tempo, l’accesso diretto all’esofago e al tratto gastrointestinale superiore. Il dispositivo è sterile, monouso, interamente realizzato in silicone e di misura variabile a seconda del penso del paziente. Queste caratteristiche consentono di minimizzare le forze esercitate sulle strutture laringee e di conformarsi al meglio all’anatomia, riducendo così il rischio di mal di gola e aumentando i livelli di tenuta. Può essere utilizzata in respiro spontaneo o in ventilazione con pressione positiva.

LA GASTROSCOPIA E’ DOLOROSA?

La gastroscopia in genere non è dolorosa, ma provoca comunque un certo fastidio, soprattutto nel momento in cui l’endoscopio dalla cavità orale viene sospinto verso l’esofago. Tale disagio può essere agevolmente seguendo le indicazioni che le verranno fornite dal medico operatore.

LA PREPARAZIONE PER LA GASTROSCOPIA

Lo stomaco vuoto consente la migliore e più sicura esplorazione endoscopica. A tal fine è necessario essere a digiuno dalla mezzanotte del giorno prima dell’esame; la presenza di cibo o residui alimentari limita il campo visivo inficiando l’attendibilità diagnostica della procedura e, in caso di vomito, può favorire il passaggio di residui alimentari nelle vie respiratorie.

Nel colloquio precedente l’esame è indispensabile che il medico venga informato (anche tramite questionario sullo stato di salute) di eventuali malattie e/o allergie di cui il paziente soffre, se il paziente assume farmaci e se è portatore di pacemaker o di altra apparecchiatura impiantabile che possa interferire con strumenti elettromedicali.

Nel caso in cui il paziente assuma farmaci anticoagulanti e/o antiaggreganti, in previsione dell’esame, potrebbe rendersi necessaria la loro sospensione o sostituzione previo consulto con lo specialista di riferimento. In condizioni cliniche particolari, può rendersi necessario l’utilizzo di farmaci che permettano il ripristino di valori adeguati dei test di coagulazione. Nel caso di allergia al lattice si renderà necessario uno specifico allestimento della sala di endoscopia e l’utilizzo di materiali particolari.

In previsione di particolari atti endoscopici operativi, sulla scorta dell’anamnesi del paziente, degli esami clinico-strumentali eseguiti in precedenza e dell’esistenza di possibili fattori di rischio, sarà considerata l’opportunità di eseguire test ematici per la valutazione dell’assetto coagulativo.

Se tra le indicazioni dell’esame vi è anche la ricerca dell’infezione da Helicobacter pylori il paziente deve sospendere l’assunzione di antisecretori (come gli inibitori di pompa protonica) e i farmaci corticosteroidei da almeno 20 giorni, e l’assunzione di antibiotici da almeno un mese.

E’ NECESSARIO FIRMARE UN CONSENSO INFORMATO PRIMA DI FARE LA GASTROSCOPIA?

Trattandosi di una procedura medica invasiva è sempre necessario che il paziente esprima il proprio consenso informato prima della esecuzione dell’esame.

Le informazioni fornite dal personale medico, unitamente a quelle contenute in questa pagina, consentiranno al paziente di esprimere un valido consenso informato all’esecuzione dell’esame.

Il giorno dell’esame il medico della Clinica Tommasini proporrà e illustrerà dettagliatamente al paziente i rischi e i benefici legati all’esecuzione dell’esame endoscopico accertandosi del fatto che il paziente abbia pienamente compreso quanto illustrato. Il personale medico e infermieristico della struttura sarà comunque sempre a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento o dubbio.

POSSIBILI COMPLICANZE DELLA GASTROSCOPIA

Le complicanze principali di una gastroscopia diagnostica possono essere:

  • complicanze cardiorespiratorie: (di solito legate alla premedicazione e/o all’ingestione di materiali refluiti) sono rappresentate da desaturazione, enfisema sottocutaneo, arresto respiratorio, infarto miocardico, infarto e shock (< 0.9%).
  • emorragia: clinicamente significativa è possibile anche se rara (meno dello 0.5% degli esami). Essa è più probabile nei soggetti con trombocitopenie e/o coagulopatie, e dopo biopsie su tessuti malacici (flogosi severe/tumori). La gestione di un sanguinamento può richiedere il ricorso a trasfusioni, trattamenti endoscopici, radiologici interventistici o chirurgici.
  • la perforazione è rarissima (0.0004%) ed è legata a fattori predisponenti come la presenza di osteofiti cervicali anteriori (prominenza ossea sull’esofago), diverticolo di Zenker, ingestione di caustici, stenosi esofagee, neoplasie, diverticoli duodenali. Tale complicanza può richiedere un trattamento conservativo con posizionamento di sondino naso-gastrico, digiuno e copertura farmacologica, chiusura endoscopica della breccia con clips metalliche o un intervento chirurgico di riparazione; il tasso di mortalità è compreso tra il 2% ed il 36%.

COSA SUCCEDE DOPO LA GASTROSCOPIA?

Dopo l’esame il paziente potrebbe avvertire il permanere di bruciore alla gola, gonfiore e dolori addominali che normalmente si esauriscono in alcuni minuti senza necessità di manovre o terapie aggiuntive. Nel caso in cui vengano effettuate manovre terapeutiche, a seconda del giudizio del medico, può essere indicata un’osservazione clinica più prolungata.

Qualora l’esame sia eseguito in sedazione/analgesia profonda, al termine può residuare temporaneamente sonnolenza, capogiro, visione offuscata o doppia. Ad ogni modo il paziente può essere dimesso solo se accompagnato e non può quindi guidare auto o motoveicoli o compiere manovre a rischio o che richiedano particolare attenzione nelle 24 ore successive alla procedura.

Se invece l’esame è stato eseguito senza sedazione, il paziente potrà tornare a casa o in reparto, anche da solo.

La ripresa delle terapie in corso, dell’alimentazione e l’assunzione di liquidi sono concordate con i sanitari al momento della dimissione. Se non è stata praticata alcuna sedazione il paziente potrà tornare in reparto o a casa, anche da solo. A distanza di alcune ore si potrebbero verificare segni di complicanze tardive correlate all’esame. È importante pertanto riconoscere i segni precoci di possibili complicanze. Sintomi d’allarme sono: dolore con tensione addominale, sudorazione con ipotensione, comparsa di febbre, sanguinamento con emissione di sangue rosso vivo o scuro, alvo chiuso a feci e gas. In tal caso è consigliabile contattare immediatamente la nostra struttura al numero 0782/7616 o inviando una mail a info@clinicatommasini.com e in caso di urgenza recarsi al Pronto Soccorso più vicino.

QUALI SONO LE ALTERNATIVE ALLA GASTROSCOPIA?

Le alternative alla gastroscopia sono rappresentate dalla radiografia con mezzo di contrasto e dalla tomografia computerizzata (TC) che hanno però una minore accuratezza diagnostica, non consentono biopsie, né procedure operative e spesso devono essere comunque integrate da una successiva endoscopia. L’alternativa alle procedure interventistiche è rappresentata per lo più dall’intervento chirurgico che comporta rischi maggiori.

La gastroscopia rappresenta l’esame di scelta per diagnosticare lesioni organiche, come ulcere e tumori, con un’accuratezza superiore al 95%, e permette al medico di individuare la causa dell’insorgenza di molti sintomi attribuibili a patologie del tratto digestivo superiore.

COME SI DISINFETTANO/STERILIZZANO GLI STRUMENTI UTILIZZATI DURANTE LA GASTROSCOPIA?

Al fine di garantire una prestazione sicura e libera da rischio infettivo per l’utente e per gli operatori sanitari, i dispositivi medici riutilizzabili (endoscopi e accessori poli-uso) sono puliti a fondo (superfici esterne e canali interni) immediatamente dopo ogni procedura con detergenti proteolitici, per rimuovere ogni materiale organico potenzialmente contaminante. A seguire, il materiale considerato semicritico (come l’endoscopio) è sottoposto a un ciclo di disinfezione di alto livello in specifiche lava endoscopi. Al temine del ciclo di disinfezione gli endoscopi vengono asciugati e, se non utilizzati subito, sono riposti in appositi armadi areati che consentono lo stoccaggio verticale per proteggerli dalla polvere, da possibili fonti di contaminazioni e dalle alte temperature. Gli accessori riutilizzabili (pinze, anse da polipectomia, ecc.), sono considerati strumenti critici e, dopo essere stati sottoposti ad accurato lavaggio, vengono sottoposti a un processo di sterilizzazione.