COLONSCOPIA

Se hai deciso di effettuare una colonscopia alla Clinica Tommasini di Jerzu, in questa pagina puoi scoprire tutti i dettagli su questo esame. Leggi con attenzione tutte le informazioni contenute qui sotto, e per qualsiasi dubbio non esitare a contattarci, grazie.

CHE COS’E’ LA COLONSCOPIA?

La colonscopia è un esame diagnostico che consiste nella introduzione attraverso l’orifizio anale di una sonda flessibile (colonscopio), fornita di una sorgente luminosa e di una piccola telecamera sulla punta, che consente al medico di visualizzare le pareti interne dell’intestino (colon e retto), in precedenza adeguatamente pulite per mezzo di una adeguata preparazione intestinale.

In base alle indicazioni l’esame può essere condotto per esplorare l’intestino crasso soltanto parzialmente (rettoscopia,rettosigmoidoscopia, etc.) oppure fino al fondo ciecale (colonscopia totale). Durante l’esame, qualora vi sia l’indicazione, è possibile esplorare anche l’ileo terminale, attraverso la valvola ileo-ciecale, possono essere prelevati piccoli frammenti di mucosa (biopsie) per esame istologico e si possono effettuare procedure aggiuntive, diagnostiche o terapeutiche.

A CHE COSA SERVE LA COLONSCOPIA?

Grazie all’immagine fornita dal colonscopio, il medico ha una visione nitida e precisa dell’intestino del paziente e può individuare o escludere la presenza di malattie. La colonscopia è utile per stabilire le cause di sintomi generalmente legati a malattie del colon, e viene pertanto consigliata in presenza di sintomi quali dolore addominale, sanguinamento rettale, stitichezza o diarrea, che siano insorti recentemente o che si siano accentuati.

La colonscopia inoltre è utile per accertare le cause della presenza di sangue occulto nelle feci e di alcune anemie.

COME SI ESEGUE LA COLONSCOPIA?

L’esame viene eseguito con un colonscopio, dotato in punta di una sorgente luminosa e di una piccola telecamera che invia le immagini ad un processore e quindi ad un monitor.
Dopo aver acquisito il consenso informato del paziente, generalmente si posiziona un accesso venoso periferico e si monitorizzano la frequenza cardiaca, la saturazione d’ossigeno del sangue e la pressione arteriosa. A seconda del giudizio del medico operatore, e in accordo con il paziente, può essere eseguita una sedazione mediante somministrazione di un sedativo/analgesico endovena. In questo caso eventuali protesi dentarie mobili dovranno essere rimosse prima dell’esame.
L’esame viene eseguito preferibilmente sul fianco sinistro, ma nel corso della procedura può essere necessario cambiare posizione e possono essere effettuate manovre di compressione manuale dell’addome, per facilitare la progressione dell’endoscopio.

Durante l’esame:

  • si insuffla aria in quantità adeguata a distendere le pareti degli organi da esaminare e facilitarne la visione; questo può causare al paziente una sensazione di distensione addominale che non deve allarmare, in quanto assolutamente transitoria.
  • Il superamento di alcune curve può provocare temporaneamente un leggero dolore, talora più intenso in caso di particolare lunghezza e/o tortuosità del viscere o in presenza di aderenze da precedenti interventi chirurgici o trattamenti radioterapici.
  • saranno monitorate la frequenza cardiaca, la saturazione di ossigeno e, se necessario, attività elettrocardiografica.

LA PREPARAZIONE PER LA COLONSCOPIA

La colonscopia deve essere preceduta da una adeguata preparazione, poiché l’intestino può essere valutato accuratamente solo in assenza di feci. La buona riuscita dell’esame dipende infatti dalla corretta pulizia dell’intestino. È dimostrato che un’incompleta pulizia intestinale aumenta il rischio di non visualizzare lesioni durante la colonscopia. Tale rischio comunque non si azzera anche in presenza di un’adeguata pulizia intestinale in corso di una colonscopia di qualità. Infatti fino al 20% delle lesioni, specie di piccole dimensioni, si potrebbero non visualizzare.

Vista l’importanza della preparazione, è fondamentale attenersi scrupolosamente alle indicazioni di seguito riportate per la pulizia dell’intestino; qualora la preparazione non consenta di effettuare la colonscopia in condizioni di sicurezza sarà infatti necessario posticipare l’esame.

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Nel colloquio precedente l’esame è indispensabile che il medico venga informato (anche tramite questionario sullo stato di salute) di eventuali malattie e/o allergie di cui il paziente soffre, se il paziente assume farmaci e se è portatore di pacemaker o di altra apparecchiatura impiantabile che possa interferire con strumenti elettromedicali.

QUANTO TEMPO DURA LA COLONSCOPIA?

L’esame dura in genere dai 15 ai 30 minuti, ma la durata può variare da paziente a paziente in base alle peculiarità cliniche di ciascuno di esso, al fine di garantire il massimo scrupolo possibile nella esecuzione dell’esame e nella diagnosi. I tempi da preventivare aumentano in caso di procedura operativa, come ad esempio quando si riveli necessario effettuare prelievi bioptici o la rimozione di polipi.

Per questo motivo non è possibile garantire tempi precisi per il completamento dell’esame e si richiede pertanto a tutti i pazienti la sensibilità e la comprensione necessarie in caso di piccoli ritardi rispetto all’orario programmato.

LA COLONSCOPIA E’ DOLOROSA?

In alcuni pazienti la colonscopia può provocare dolore, talvolta anche discreto, dovuto soprattutto all’immissione di aria nell’intestino ed alla progressione dello strumento attraverso le normali curvature del colon. Poiché il colon non è un organo rettilineo, ma presenta numerose curve, è  infatti possibile  che  in  qualche momento dell’esame il paziente avverta una sensazione dolorosa all’addome che cessa  rapidamente  con  il  semplice  arretramento  dello  strumento. L’esame può essere più doloroso nel caso in cui il paziente abbia un intestino molto lungo, o in presenza di aderenze insorte dopo interventi chirurgici sull’addome.

MI VERRANNO SOMMINISTRATI DEI FARMACI?

Per prevenire la comparsa del dolore, prima e durante l’esame potranno essere somministrati farmaci sedativi e antidolorifici (sedo-analgesia) per aiutare a sopportare meglio la procedura. L’effetto dei sedativi somministrati durante l’esame, seppure blando, controindica la guida di autoveicoli e l’uso di macchinari il giorno stesso dell’esame.

A questo riguardo si specifica quanto segue:

  1. sedazione o ansiolisi: prevede l’uso di un ansiolitico (benzodiazepine) da solo o associato ad antispastici o vagolitici. Il soggetto è rilassato/assopito
  2. sedazione/analgesia profonda in anestesia generale: prevede l’uso di ipnotici, a brevissima durata d’azione, da soli o associati ad ansiolitici. Il paziente è profondamente addormentato.

É possibile effettuare la sedazione profonda in anestesia generale solo con la presenza dello specialista in Anestesia e Rianimazione.

VERRANNO EFFETTUATE DELLE BIOPSIE?

Nel corso dell’esame il medico potrebbe ritenere opportuno eseguire prelievi per l’esame istologico (piccoli campioni di tessuto intestinale prelevati con una specifica pinza) o prelievi citologici (campioni cellulari acquisiti con un particolare spazzolino), che verranno successivamente inviati al laboratorio per le opportune analisi. Il prelievo di tali frammenti è del tutto indolore e abbastanza sicuro e si effettua mediante l’uso di pinze che vengono introdotte attraverso la sonda stessa. Oltre ad aiutare nella distinzione tra lesioni benigne e maligne, le biopsie sono utili per evidenziare la presenza di condizioni pre-cancerose del colon.

E’ NECESSARIO FIRMARE UN CONSENSO INFORMATO PRIMA DI FARE LA COLONSCOPIA?

Trattandosi di una procedura medica invasiva è sempre necessario che il paziente esprima il proprio consenso informato prima della esecuzione dell’esame.

Le informazioni fornite dal personale medico, unitamente a quelle contenute in questa pagina, consentiranno al paziente di esprimere un valido consenso informato all’esecuzione dell’esame.

Il giorno dell’esame il medico della Clinica Tommasini proporrà e illustrerà dettagliatamente al paziente i rischi e i benefici legati all’esecuzione dell’esame endoscopico accertandosi del fatto che il paziente abbia pienamente compreso quanto illustrato. Il personale medico e infermieristico della struttura sarà comunque sempre a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento o dubbio.

POSSIBILI COMPLICANZE DELLA COLONSCOPIA

La colonscopia è oggi una procedura discretamente sicura. Trattandosi dell’introduzione attraverso il  tubo  digerente  di  una  sonda  esplorante,  l’esame  non  è  del  tutto  privo  di  possibili complicanze, che nei casi più gravi possono richiedere un intervento chirurgico d’urgenza. La colonscopia, sia diagnostica, sia terapeutica, è tuttavia generalmente sicura. Complicanze clinicamente significative in corso di una colonscopia diagnostica sono rare (generalmente inferiori allo 0.1-0.6%) ed il tasso di mortalità è inferiore allo 0.007%.

Le principali complicanze di una colonscopia diagnostica possono essere rappresentate da:

  • Complicanze cardiorespiratorie e circolatorie: sono estremamente rare (0,9%), per lo più legate alla premedicazione e sono rappresentate da desaturazione, enfisema sottocutaneo, arresto respiratorio, infarto miocardico e shock.
  • Infezioni: dopo la colonscopia, con o senza biopsie si può manifestare una transitoria immissione di batteri nel sangue (batteriemia). Ciò avviene approssimativamente nel 4% delle procedure con una percentuale che va dallo 0% al 25%. Segni o sintomi di infezioni sono rari. Pertanto, per i pazienti che si sottopongono a colonscopia, non è raccomandata una profilassi antibiotica.
  • Emorragia: associata in genere a procedure terapeutiche, molto raramente si può verificare anche in corso di procedure diagnostiche (es.: a seguito di biopsie). Generalmente è di modesta entità e tende ad autolimitarsi. In rari casi può essere necessario controllarla mediante una tecnica di emostasi endoscopica. L’indicazione a trattamenti chirurgici per emorragie in corso di colonscopia diagnostica è rarissima.
  • Perforazione: 0.07-0.3% dei casi. La perforazione in corso di una colonscopia diagnostica può essere conseguenza di traumi causati dallo strumento o dalla pressione del gas insufflato (baro-trauma). In alcuni casi, quando la perforazione sia di piccole dimensioni e sia diagnosticata nel corso dell’esame stesso, è possibile effettuare un tentativo di trattamento endoscopico con clip. Quando la perforazione sia di maggiori dimensioni o qualora il trattamento endoscopico risulti inefficace, è indicato il trattamento chirurgico.
  • Esplosione da gas: è un evento rarissimo, conseguente a preparazioni intestinali a base di mannitolo o sorbitolo e al concomitante utilizzo di fonti di corrente (es.: polipectomia, APC, ecc.).
  • Oltre alle complicanze sopra riportate, sono state segnalate in letteratura altre complicanze che per la loro rarità e singolarità risultano totalmente imprevedibili.

LA COLONSCOPIA E’ UN ESAME RISCHIOSO PER LA TRASMISSIONE DI INFEZIONI?

Il rischio di contrarre una infezione (da batteri, virus, funghi) è ridotto al minimo in quanto lo strumento viene lavato e disinfettato dopo ogni esame con una speciale lavastrumenti, il cui ciclo dura circa 45 minuti; tutti gli accessori utilizzati (pinze per biopsia, anse per polipectomia, aghi per iniezione ecc.) o sono monouso oppure vengono sterilizzati in autoclave (come gli strumenti usati in sala operatoria), garantendo quindi al paziente le massime condizioni possibili di sicurezza.

COSA SUCCEDE DOPO LA COLONSCOPIA?

Dopo l’esame il paziente potrebbe avvertire il permanere di gonfiore e dolori addominali che normalmente si esauriscono in alcuni minuti senza necessità di manovre o terapie aggiuntive. In alcuni casi, però, potrebbe essere necessario il posizionamento di una sonda rettale allo scopo di facilitare l’eliminazione dell’aria insufflata durante l’esame. Nel caso in cui vengano effettuate manovre terapeutiche, a seconda del giudizio del medico, può essere indicata un’osservazione clinica più prolungata.

Qualora l’esame sia eseguito con sedazione/analgesia profonda, al termine può residuare temporaneamente sonnolenza, capogiro, visione offuscata o doppia. Ad ogni modo il paziente può essere dimesso solo se accompagnato e non può quindi guidare auto o motoveicoli o compiere manovre a rischio o che richiedano particolare attenzione nelle 24 ore successive alla procedura. La ripresa delle terapie in corso, dell’alimentazione e l’assunzione di liquidi sono concordate con i sanitari al momento della dimissione.

Se invece l’esame è stato eseguito senza sedazione, il paziente potrà tornare a casa o in reparto, anche da solo.

A distanza di alcune ore si potrebbero verificare segni di complicanze tardive correlate all’esame. È importante pertanto riconoscere i segni precoci di possibili complicanze. Sintomi d’allarme sono: dolore con tensione addominale, sudorazione con ipotensione, comparsa di febbre, sanguinamento con emissione di sangue rosso vivo o scuro, alvo chiuso a feci e gas. In tal caso è consigliabile contattare immediatamente la nostra struttura e in caso di urgenza recarsi al Pronto Soccorso più vicino.

CHE COSA SI DEVE FARE IN CASO DI ESAME INCOMPLETO?

L’esame può essere non completato nel 5-30% dei casi:

  • In caso di preparazione intestinale inadeguata
  • In presenza di restringimenti del lume del viscere (stenosi) non superabili con lo strumento
  • In presenza di angolature/aderenze o di una particolare lunghezza del viscere che determina ostacolo alla progressione dell’endoscopio e/o dolore non gestibile dalla sedazione che si sta effettuando.

In caso di colonscopia incompleta per i suddetti motivi, e qualora esista l’indicazione ad esaminare anche i tratti di intestino non visualizzati, le possibili alternative sono costituite da:

  • Ripetere l’esame con una preparazione diversa, ben eseguita o “rinforzata”
  • A giudizio del medico, ripetere l’esame con una sedazione più idonea o presso un Centro di riferimento per la metodica
  • Eseguire un esame alternativo quale la Colonscopia virtuale o la Videocapsula del colon.

QUALI SONO LE ALTERNATIVE ALLA COLONSCOPIA?

Le tecniche alternative alla colonscopia attualmente sono rappresentate dal clisma opaco, dalla colonscopia virtuale e dalla colonscopia con videocapsula. Le prime due sono tecniche radiologiche, e comportano dunque l’esposizione a radiazioni, mentre l’ultima è una tecnica endoscopica. Nessuna di queste permette di eseguire biopsie per esame istologico e di effettuare manovre operative (polipectomie, etc.). Così come per la colonscopia, anche per queste metodiche alternative è necessario effettuare una preparazione intestinale. L’eventuale indicazione a queste procedure deve essere valutata con il proprio medico considerando rischi e benefici, tenendo conto della inferiore accuratezza diagnostica che esse presentano rispetto alla colonscopia.

COME SI DISINFETTANO/STERILIZZANO GLI STRUMENTI UTILIZZATI DURANTE LA COLONSCOPIA?

Per garantire una prestazione sicura e priva di rischio infettivo per l’utente e per gli operatori sanitari, i dispositivi medici riutilizzabili (endoscopi e accessori poli-uso) sono puliti a fondo (superfici esterne e canali interni) immediatamente dopo ogni procedura con detergenti proteolitici, per rimuovere ogni materiale organico potenzialmente contaminato. A seguire, il materiale considerato semicritico (come l’endoscopio) è sottoposto a un ciclo di disinfezione di alto livello in specifiche apparecchiature chiamate “lavaendoscopi”. Al termine del ciclo di disinfezione gli endoscopi vengono asciugati e, se non utilizzati subito, sono riposti in appositi armadi areati che consentono lo stoccaggio verticale per proteggerli dalla polvere, da possibili fonti di contaminazione e dalle alte temperature.

Gli accessori riutilizzabili (pinze, anse da polipectomia, etc.) sono considerati strumenti critici e, dopo essere stati sottoposti ad accurato lavaggio, vengono sottoposti a un processo di sterilizzazione.

Gli accessori monouso vengono invece sempre smaltiti dopo il loro impiego, secondo la normativa di legge vigente. A tutela della sicurezza degli utenti non è ammesso il loro recupero e riutilizzo.